Io la vedo così.
Articolo Uno, si può fare. I motivi della mia adesione
Sono stato molto indeciso nelle settimane scorse. Rimanere a casa, continuare a fare il semplice commentatore o tornare a impegnarmi in prima persona? La tentazione di restare ai margini è forte. Mi diverto molto a stare seduto sulla riva del fiume a contare i cadaveri di quelli che sempre sicuri che non sbagliano mai.
E poi si sta comodi. Intanto perché, chi mi conosce sa quanto sia vero, sono un pigro, iperattivo ma molto pigro. E dunque l’idea di rimettermi al lavoro, per giunta riprendere una sfida sostanzialmente da zero, senza strutture, senza sedi… da un lato stimola il mio lato iperattivo, ma dall’altro atterrisce il mio lato pigro.
Ma l’idea di ricostruire una casa insieme a tante persone di cui ho stima mi piace. Lentamente prende il sopravvento. E nei giorni scorsi, andando a curiosare in riunioni private e pubbliche, ho provato questa sensazione, perduta da tempo, di aver ritrovato la mia comunità politica. Poi magari mi sbaglio, magari come dice qualcuno fra tre mesi ci ripenso. Può darsi, non per calcolo personale. Qualcuno troppo abituato ad applicare agli altri i propri schemi pensa che si partecipi a un movimento politico solo in base agli incarichi che ti vengono garantiti. Io dalle scissioni della mia vita c’è sempre rimesso, devo essere strano. E non ho incarichi da pretendere. Militante semplice è pure troppo. Anche perché ho sempre pensato che le medagliette non servono a nulla. Sono state dirigente dei Ds del Lazio, poi del Pd, è tempo che forze fresche conducano la baracca, io se serve posso attaccare i manifesti.
Una casa, da costruire, dicevo, senza sentirsi ex di qualcosa. Ma parte di un progetto che guarda al futuro. Un progetto che va oltre i nostri destini personali e guarda alla realizzazione delle libertà della costitutuzione.
Ecco, Articolo Uno mi piace. Ho sempre letto con commozione quelle parole. La prima parte della Costituzione. Ho sempre cercato di difenderla e di renderla più vera, concreta. E credo che questo possa essere il compito della sinistra in Italia. Perché nella Costituzione abbiamo scritto i nostri valori, dopo settanta anni sarebbe il caso di renderli anche concreti, di farli vivere nella realtà disastrata del nostro paese. Questo, insomma, è il tempo di ripartire. Di costruire non un recinto, ma un villaggio senza mura accanto, che possa essere un punto di riferimento per chi è in viaggio e cerca un nuovo approdo, Un movimento, dunque, dove tutti, anche quelli che arrivaranno fra un po’ si sentano a casa e non ospiti. I
Questo è ancora il nostro tempo. Ripartiamo da Articolo Uno.
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