Prove tecniche
di Grillocrazia

Feb 4, 2014 by     11 Comments    Posted under: dituttounpo'






Quando non sai come cavartela “buttala in caciara”, si dice a Roma. E quando sei spiazzato dall’asse Renzi-Berlusconi, che ti relega da settimane nelle pagine interne dei giornali e fra le ultime notizie dei Tg, bisogna alzare il tiro dello scontro. Per cui arriva Casaleggio in visita e parte l’ordine: d’ora in poi si fa casino.

Si potrebbe anche spiegare così il crescendo di insulti e violenze messo in campo dal M5S in questi giorni. Un tentativo di riconquistare la centralità mediatica, tanto disprezzata quanto essenziale nella strategia di Grillo e Casaleggio. E del resto – dall’assalto alla presidenza della Camera fino ai libri di Augias bruciati – di materia a sostegno di questa tesi ce ne sarebbe in abbondanza.

Eppure c’è dell’altro. Perché quando guardi i grillini parlare capisci che – in molti di loro – non c’è un atteggiamento tattico, studiato a tavolino. Al contrario, c’è un sincero fastidio nei confronti di chi non soltanto non la pensa come loro, ma addirittura prova a dirlo apertamente. Nei loro interventi c’è una sincera sorpresa: non si capacitano del fatto che una persona per bene possa pensarla in maniera differente dalla loro. Nei loro occhi – basta pensare alla faccia del giovin deputato Di Battista che spiega alle telecamere “bisogna sbugiardarli così”, dopo aver impedito al capogruppo del Pd alla Camera di rilasciare un’intervista – si legge una convinzione, un ardore quasi religioso. Sono convinti di essere portatori della Verità. Non di una posizione politica, ma della Verità assoluta, quella con la V maiuscola. Non sono rappresentanti del popolo, sono “i” rappresentanti del popolo. Gli altri? Polli da batteria – nella migliore delle ipotesi – i maschi, dispensatrici di pompini, le donne.  Non sono insulti, badate bene. E’ sincero disprezzo verso chi non “crede”. Non c’è manco la pietas cristiana, ma piuttosto la furia dell’inquisizione che pretende la confessione di chi ha peccato, del blasfemo, della strega.

E la stessa cosa succede in rete. Provate a scrivere qualcosa che non sia meramente elegiaco nei confronti di Grillo su un social network e subito compariranno quattro o cinque sacerdoti della verità che vi rimetteranno a posto. Del resto la forza del comico genovese sta proprio nella sua carica messianica. Un consumato uomo di spettacolo che usa un’indubbia bravura e un carisma spesso travolgente per abbagliare masse di fedeli. Non c’è il ragionamento, l‘informazione, l’approfondimento di un tema. Ci sono poche paginette di slogan ripetuti in maniera ossessiva. Quasi come un moderno rosario.

Non c’è soltanto la ricerca dell’uomo forte, sport sempre più praticato a destra come a sinistra, dove si stanno faticosamente cercando di recuperare decenni di “ritardo”. Grillo è qualcosa di più. La Grillocrazia è un mondo perfetto dove i politici sono “cittadini portavoce” che non hanno autonomia: neanche delegati, ma meri esecutori. E’ quel mondo perfetto dove “uno vale uno”, dove la democrazia si esercita sempre, ma solo fino a quando non si va contro il guru.

Perché sarà anche vero che “uno vale uno”, ma, come in una sorta di “fattoria degli animali” fatta realtà, c’è un “uno” che vale per tutti.

Ecco spiegata la gogna, gli insulti, i libri bruciati. Le religioni non tollerano chi la pensa diversamente. Le differenze diventano solchi profondi da non scavalcare mai. Barriere, muri nati non per proteggere, ma per escludere. Se è vero che la politica  – e in particolar modo la democrazia – rappresenta la trasformazione del nemico in avversario, e quindi il riconoscimento della diversità come ricchezza, la Grillocrazia ritorna all’età dell’ascia e delle capanne. L’avversario non solo torna ad essere nemico e quindi un soggetto da abbattere, ma diventa addirittura infedele al quale, nella migliore delle ipotesi, può essere concesso il pentimento. A cosa può mai servire un “Parlamento”, luogo in cui si cerca di convincersi reciprocamente, quando c’è una verità incontestabile da seguire?

Ecco perché sono pericolose queste ultime giornate, non tanto per l’attacco sguaiato alla Boldrini o a Napolitano. Non sono loro, come non è la stampa, il vero obiettivo. Sono le istituzioni, le sgangherate istituzioni di questo sgangherato paese. Sgangherate, ma ancora terribilmente eretiche rispetto al verbo del duo Grillo-Casaleggio.








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11 comment + Add Comment

  • Sono assai d'accordo, cn l'amarezza che alcuni giorni fa hai fatto un paragone, civile, ma consentimi stonato

  • Ho capito. Praticamente sono comunisti vecchia maniera

    • Non sono d’accordo. Nel pci l’unanimita che appariva all’esterno era frutto di un dibattito spesso anche crudele. Qua siamo di fronte al verbo incontestabile di uno

  • ma questi dall'altra parte non è che trovano delle persone virtuose, ispirate da sani e democratici principi, spesso trovano cialtroni o marpioni della politica, anch'essi manovrati ed ispirati da gruppi di potere, e sopratutto trovano un'esperienza politico-parlmentare che quelli dei cinque stelle non possiedono….e quindi patiscono, e che sfocia in ira ma che non è scevra da ragioni. Detto questo spesso gli atteggiamenti dei grillini sono deprecabili, vedi Augias, ma è anche vero che gli altri non sono da meno, come spesso lo stesso Augias ha stigmatizzato. Quello che non capiscè come mai i partiti di sinistra non siano riusciti ad intercettare questo malconetento popolare,…forse perche impegnati a fare i politici di mastiere piuttosto che ispirati da principi …etc

  • Concordo con te Michele. Dobbiamo però trovare in fretta il modo per cui dalla parte opposta – la nostra – non venga più offerta l'opportunità di svilupparsi a entità come questa. In altre parole contrapporre il buon esempio, quello indiscutibile, il punto di riferimento positivo, invertire la direzione di 180°. Altrimenti possiamo solo resistere fino all'ultimo, come a Fort Apache.

  • ecco perché li trovo così insopportabili.

  • Anche travisare volutamente la realtà come fai tu fa parte del verbo grillino? Di Battista in quella famosa ostruzione non cercò di impedire l’intervista al capogruppo PD, ma si mise li e disse queste testuali parole: “se dici una bugia ti sbugiardo davanti a tutti”. Il capogruppo allora replicò che l’intervista se la faceva nel suo studio privato. Chi ha ragione? Travisa ancora la realtà argomentando di regole democratiche…
    Buttarla in caciara per un accordo al di fuori delle regole costituzionali (Renzi e Berlusconi che confezionano una legge elettorale a casa loro parlando in privato)? Mi sembra eccessivo. Buttarla in caciara perchè i grillini volevano impedire il furto di 7,5 miliardi di euro ai danni dei cittadini italiani? Mi sembra giusto! Non è una religione il Movimento, è un nuovo modo di pensare, la vecchia politica è marcia a qualsiasi livello, corruzione, voto di scambio, malaffare, dai Ministeri fino all’ultimo comune passando per Regioni e Provincie e municipalizzate e partecipate. Perchè mischiarsi con PD o PDL o NCD o Lega quando tutti fanno un unico interesse comune cioè arricchirsi alle spalle dei cittadini? Chi ha permesso a Berlusconi di diventare quello che è? Il PD, nessun altro! Allora, come si fa a parlare di regole della democrazia quando tutto il mondo politico arriva a mentire agli italiani pure su uno schiaffo ripreso in mondovisione? Altro che religione…

    • no so chi tu sia, perché ti firmi solo con il nome, mi sembra che il tuo commento sia una perfetta conferma di quanto scrivo.

  • non so chi tu sia, perché ti firmi solo con il nome, mi sembra che il tuo commento sia una perfetta conferma di quanto scrivo.

  • Lucio, ti pensavo disperso ma vedo che ci sei e mi fa piacere. Di tutto quello che è successo estrapolo un solo punto: "LA GHIGLIOTTINA"; vorrei la tua opinione senza tanti giri di parole. Mi auguro anche che tu non lasci il gruppo almeno fino a venerdì 14 p.v. così potremo valutare assieme quanto deciderà il tribunale sulla nota vicenda CARIM-ACCORDO GIUGNO 2013.

  • 1. Misura prevista dal regolamento del Senato dove è stata applicata più volte senza che nessuno si sia mai scandalizzato.
    2. Riconosciuta anche alla Camera fin dalla XIII legislatura ma mai applicata perché bastava minacciarla per evitare ulteriori comportamenti ostruzionistici.
    3. La ragione della cosiddetta ghigliottina sta nel rendere possibile alla maggioranza, dopo che la minoranza ha esercitato il proprio diritto all'opposizione, di esercitare il proprio diritto di deliberare, altrimenti tutto sarebbe deciso dalla minoranza; che democrazia sarebbe? La democrazia è la dittatura della maggioranza? Può essere, ma non conosco un sistema migliore.
    4. Se non si deliberava quel giorno, sarebbero scaduti i 60 giorni per convertire il decreto in legge e tutti noi avremmo dovuto pagare l'IMU sulla prima casa; è questo che voleva il M5s? E' possibile, poi avrebbero gridato che le istituzioni sono marce, che la politica è sporca e che il Presidente della Repubblica è … (non mi permetto di ripetere).
    5. Sul perché il governo ha presentato nello stesso decreto l'Imu e le misure sulla Banca d'Italia e sul perché queste ultime non tolgono un soldo a nessuno anzi ne potrà beneficiare l'economia reale, sono piene le pagine dei giornali.
    6. Sulla reazione dei deputati M5s condivido l'articolo che ho “postato” su “La mia banca …”.

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